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THIERRY METZ

DIARIO DI UN MANOVALE

  • Collana Ossidiana

  • 2020, pp. 220

  • isbn: 978-88-942531-5-3

  • € 14,00

«Questo piccolo e immenso libro di Metz racconta le giornate di un muratore, di qualcuno che, insieme con altri, lavora per costruire – e lo fa in una maniera concretissima, che ti fa sentire il peso e la fatica, l’odore dei calcinacci e della malta: circola nell’inchiostro una sorta di acido lattico che risveglia il dolore e che può essere annullato solo dalla ripetizione del gesto, apparentemente sempre uguale». Due rive ci vogliono, occorre un poeta per tradurne un altro. Questo Diario di un manovale di Thierry Metz, nella attenta traduzione di Andrea Ponso, ci porta al cuore stesso della poesia di Metz, nel suo laboratorio, che è un cantiere e una casa in divenire, un nido per le rondini.Questo Diario è un’opera cardine, così tersa, leggera, nel suo elevarsi dalla fatica. Come per cercare un sentiero, che abbandonando il dolore, l’agire incessante, il peso del giorno, possa trovare un cammino che è apertura verso l’alto, urgenza di esistere, sprofondare nel canto delle radici. La poesia di Thierry Metz, nell’apparente annotazione di quello che resta, approda a un territorio, dove le parole che descrivono i gesti vissuti sono le sole che possano esprimerli. Come se quei gesti senza parole non esistessero. Come se il giorno per esistere avesse bisogno di quelle poche righe vergate la sera su un quadernetto.

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