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riccardo corsi 

libro del vento

  • Collana Quaderni dei Portatori d’acqua Quaderni di Poseidone

  • 2016, pp. 439

  • isbn: 979-12-80475-03-9

  • € 18,00

In un mondo in cui ogni creatura dimora separata questo libro non euclideo è un riapprendere a lasciare fluire dentro di noi un oscuro primordiale sentire. Oscuro perché dimenticato. Questa circolarità che scorre abolendo ogni confine è la luce della grazia, la gratuità, la libertà, l’appartenenza a un più vasto cerchio che si muove in noi come emotività. Questo libro è un viaggio nel sentire per ritornare a vivere, una rinascita. Facendo proprio un pensiero di Hetty Hillesum, «Tutto avviene secondo un ritmo più profondo che si dovrebbe insegnare ad ascoltare, è la cosa più importante che si può imparare in questa vita».
Tu che leggi sei Franta il centauro, sei il pozzo, sei Idrîs e Râshidah, sei il leone dentro lo specchio.
Il libro taglia obliquamente i generi letterari, spezzando le maschere di una letteratura asservita che ci rende schiavi di una visione del mondo.
Finalmente liberi di sentire e di essere sentiti dal vento. Solitari e solidali.
Seme buono, il Libro del vento va piantato nella terra del cuore del lettore, perché fiorisca come un sogno che ci accade nella veglia, nell’indistinzione di realtà e sogno. Aperti a quel respiro che ci invita a una responsabilità, a una corrispondenza, a una concreazione, nel nostro esistere.

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